Salina
"Didyme o la doppia gemella"
Vitalità, colori, profumi mediterranei, sole, capperi e malvasia: questi, e non solo, i simboli della bella Salina. Immersa nell'azzurro del mar Tirreno, Dydime (gemelli), questo il nome greco dell'isola, si configura da lontano come divisa in due rilievi: il monte dei Porri e il monte Fossa delle Felci. Conosciuta in tutto il mondo per la produzione della malvasia, un vino dolcissimo chiamato, appunto per questo, "il nettare degli dei", Salina lega le sue origini storiche all'età del bronzo e la sua evoluzione successiva all'età classica ; per volere del vicerè spagnolo Salina fu soggetta ad un significativo incremento demografico nel '600. Due secoli dopo la maggior parte degli abitanti emigrò in Australia, spinta dalle difficoltà economiche causate dalla distruzione dei vigneti per opera della peronospora. I principali centri abitati sono tre e corrispondono ai comuni di Santa Marina, Malfa e Leni. Situata sulla costa orientale dell'isola, a ridosso del monte Fossa delle Felci, Santa Marina si mostra nel verde dei suoi grandi vigneti. Nel vallone formato dai due monti gemelli sorge Malfa circondata da orti e giardini. Proseguendo da Malfa oltre le pendici di monte Porri si giunge nello splendido altopiano di Pollara: un anfiteatro naturale a strapiombo sul mare, di natura vulcanica, fertile e costantemente baciato dal sole. Nel 1994 Pollara si è trasformata nel set del film "Il Postino" di Massimo Troisi, tratto dal romanzo omonimo di Antonio Skarmeta ed ispirato all'esilio di Pablo Neruda. Le riprese sono state girate nella casa del pittore Pippo Cafarella, trasfigurata nella dimora del poeta cileno interpretato da P. Noiret. Nell'itinerario di Salina si consiglia di includere una visita all'abitato di Lingua, ai bordi di un minuscolo lago salmastro diviso dal mare da una stretta lingua di sabbia. Da questa salina prende il nome l'isola.
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